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domenica 17 aprile 2011

FORSE E' IL CASO DI PARLARNE

Politici, nel Lazio costano il doppiorispetto alla Lombardia Dai vitalizi a 50 anni alla moltiplicazione delle commissioniLa Regione: ma noi riduciamo gli sprechi ROMA - Alcuni esempi sui costi della politica nel Lazio. Un consigliere regionale, dopo la prima legislatura (anche se dura solo due anni e sei mesi) a 50 anni prende - per tutta la vita e con reversibilità alla moglie - 3.200 euro al mese (ridotta del 5 per cento, ma a 55 anni è un vitalizio pieno). Se fa due legislature quella cifra è di 5.200 euro. Il Lazio sta pagando ogni anno 18 milioni di euro per 287 vitalizi (più sedici reversibilità). Il consiglio regionale dell’Emilia-Romagna ha votato - all’unanimità - un provvedimento che annulla dalla prossima legislatura i vitalizi. Altro dato: il funzionamento di giunta e consiglio regionale del Lazio nel 2010 è costato 128 milioni di euro. In Lombardia 78 milioni, in Emilia-Romagna un quarto. Il Lazio ha 20 commissioni, la Lombardia solo 10. In totale queste commissioni costano 25 milioni di euro. Proprio di recente, con poche defezioni, il consiglio ne ha attivate altre 4 (da 16 a 20) per una spesa di 5 milioni di euro. In più si è pensato bene di fare una giunta fatta da assessori esterni (una sola eccezione), per un costo aggiuntivo di 5 milioni di euro. Intanto, si riducono gli ospedali e i reparti per il maxidebito. Ieri la Uil, che ha fatto una conferenza stampa sui costi della politica, ha messo insieme tutte queste cifre, aggiungendone altre: il costo del funzionamento del consiglio e della giunta della Provincia di Roma è di 37 milioni di euro, quella del Comune di Roma di 76. Proposta Uil: tagliamo del 20 per cento i costi della politica, in questo modo possiamo ridurre l’Irpef. Per un consigliere regionale del Lazio, per fare un esempio, si tratterebbe di guadagnare 8 mila euro al mese invece di 10 mila. Sopportabile.Il segretario regionale della Ull, Luigi Scardaone: «I costi del Comune di Roma, tra giunta, consiglio, incarichi e consulenze ammontano ad oltre 82 milioni annui. Un cittadino romano paga circa 126 euro in più al mese di un milanese solo per i costi della politica. Il vero scandalo sono i costi politici della Regione Lazio. Abbiamo il doppio delle commissioni rispetto alla media nazionale. Non c’è consigliere regionale che non abbia il doppio incarico. E poi c’è il problema dei monogruppi: gente che viene eletta in una lista e poi fa un gruppo autonomo e gode di benefici quali sette addetti di staff, cellulare pagato, auto blu». Il segretario organizzativo della Uil, Pierpaolo Bombardieri: «Abbiamo proposto una diminuzione del 20% dei costi sostenuti dalla politica, ma non il suo azzeramento. Azzerare i costi equivarrebbe infatti a paralizzare il funzionamento degli enti locali. Al contrario, noi proponiamo un decremento che andrebbe ad alimentare gli interventi a favore dell’occupazione, del sociale e del recupero Irpef».Come rispondono dalla Regione? Nessuno parla di riduzione delle commissioni, dei minigruppo, degli stipendi degli assessori regionali, degli stipendi dei consiglieri regionali, dei vitalizi. I risparmi semmai devono riguardare dirigenti e dipendenti. Spiegano dalla giunta regionale: «La Giunta Polverini ha messo in campo una significativa riorganizzazione e razionalizzazione della macchina regionale. Le strutture di diretta collaborazione (Gabinetto e Segretariato Generale) sono passate da 23 a 16, i dipartimenti da 4 a 2 con relativa eliminazione di funzioni di staff e segreteria; riduzione da 26 a 20 delle direzioni regionali e segreterie: 24 indennità aggiuntive di segreteria risparmiate; la riduzione di 6 dirigenti esterni di I fascia, da 11 a 5; la riduzione delle aree da 283 a 256 Il risparmio calcolato è di circa 6 milioni di euro annui». Insieme ad altre voci, la Regione calcola un risparmio di 10 milioni, ma come si vede pagano dirigenti e staff, non assessori o consiglieri.Dalla Provincia, l’assessore al Bilancio, Antonio Rosati, contesta i dati: «Quelli diffusi dalla Uil comprendono tutto, dalla pulizia agli affitti allo staff. In realtà in provincia un assessore prende 3.100 euro al mese per dodici mensilità. Mi sembra un compenso dignitoso. I tagli del 20 per cento di cui parla la Uil sono giusti ma dovrebbero riguardare Parlamento e consigli regionali». Dal Campidoglio il consigliere comunale Ludovico Todini, Pdl: «I costi della Giunte e dell’Assemblea Capitolina rispettano i parametri, peraltro decrescenti, fissati a livello nazionale dalla manovra finanziaria». fonte: il messaggero

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