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venerdì 21 gennaio 2011

mobilitazioni pregresse

ROMA - Otto lavoratori a rischio licenziamento, 16 utenti con disabilità rimandati a casa per il mancato rinnovo dei loro progetti personalizzati. È stato di agitazione a Roma fra il personale dell'Opera Don Guanella - Centro di riabilitazione "Casa Santa Rosa" che lancia per domani giovedì 27 maggio dalle 15 alle 18 una manifestazione in "forma statica" in via Talarchiana (traversa di via Appia Pignatelli), sede del centro di riabilitazione. Obiettivo: protestare contro la messa in atto di questa procedura di mobilità.

Struttura accreditata, rientrante tra gli ex art.26 - servizi di riabilitazione che consistono in attività di recupero e rieducazione funzionale attraverso un trattamento globale della condizione di menomazione e/o disabilità - l'Opera Don Guanella risente, come altre strutture accreditate, del piano di rientro sanitario del Lazio. La Regione, secondo quanto emerso nell'incontro che si è avuto con il ministero dell'Economia mercoledì 19 maggio, deve infatti presentare entro fine maggio il piano di rientro dal deficit sanitario oppure sarà costretta ad aumentare le tasse. Stando a questi fatti, la Regione Lazio deve agire su due fronti: il riordino della rete ospedaliera e il budget 2010 per Asl e strutture accreditate.

Giovedì 20, il presidente della Regione Renata Polverini ha mosso i primi passi, incontrando le principali strutture accreditate ex art.26 in merito alla revisione degli standard dei centri di riabilitazione, ma rimandando la trattativa vera e propria alla prossima settimana. Il timore però è - anche e ancora - l'approccio al vecchio decreto commissariale 51/2008 che, né confermato né ritirato, non fa stare sicuro nessuno: su quell'atto infatti si parlava, e si parla ancora oggi, di un taglio dell'8% sui finanziamenti ai servizi di riabilitazione. Ma sul banco di prova ci sono anche tariffe non adeguate dei servizi, debiti pregressi ancora non pagati dalla Regione Lazio, ipotesi di nuovi "tetti" di prestazioni accreditate.

"Anche il Santa Rosa - dichiarano in una nota il segretario provinciale Ugl Sanità di Roma, Antonio Cuozzo, e il dirigente Regionale Ugl Sanità Lazio Pietro Bardoscia - sta attuando la procedura di licenziamento collettivo; 8 operatori stanno perdendo il proprio posto di lavoro e allo stesso tempo 16 utenti verranno dimessi. Ancora una volta gli sprechi della sanità del Lazio li pagano i lavoratori, gli utenti e le loro famiglie. Malgrado il contratto sia scaduto da oltre 5 anni tutti gli operatori della sanità privata continuano con dedizione e professionalità il loro lavoro".

Dello stesso avviso Franco Gavini, responsabile Sanità della Cgil Roma Sud. "Domani, in piazza - annuncia - avremo anche rappresentanti della Comunità di Capodarco, di Villa Fulvia e del Santa Lucia, oltre ai tanti operatori e utenti il cui destino è incerto. Non si può accettare che, in tempi seriamente difficili come quelli odierni, siano i pazienti e i lavoratori a pagare le difficoltà in cui versa il sistema sanitario del Lazio. Il commissario alla Sanità, Elio Guzzanti, ha fatto delle proposte, come quella di indirizzare la nuova progettazione più sui bisogni delle Residenza sanitarie assistite (Rsa) che sugli ex art.26: andiamo in questa direzione, allora. Trasformiamo i servizi, diamo regole certe, rimoduliamo le prestazioni accreditate, ma non facciamo sempre pagare il prezzo a lavoratori e utenti".

(26 maggio 2010)

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