lotta per la felicita'

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venerdì 28 gennaio 2011

DIFENDERE LA DISABILITA'

Lettera a Renata Polverini

Opera Nazionale Mutilati Invalidi Civili
Iscritta al Registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociali Legge 383/2000
Sede Provinciale: P.zza Cavalieri di Vittorio Veneto 3 - 04012 Cisterna di Latina - Tel./Fax 06/96870033
Iscritta al Registro Regionale delle Associazioni di Volontariato art. 3-Legge regionale 28.06.1993 n. 29
onmicisterna@ tele2.it


Associazione Famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali
04012 Via Giovanni Falcone n. 16 scala H
Tel./Fax 06 9692006
Casa Famiglia “Casa dei Lillà” Tel.: 06 96881501
CEOD “Rosario La Noce” Tel/Fax 06 9697494
Cisterna di Latina
Sito: www.anffascisterna.it
e-mail: info@anffascisterna.it
C.F.: 91073330598

20 anniversario Anffas Cisterna Onlus


Oggetto: deficit sanitario regionale


Le scriventi Associazioni Le rappresentano le forti preoccupazioni dei propri associati e più in generale delle persone con disabilità in riferimento alla situazione d’incertezza determinatesi in seguito ai provvedimenti legati alla riduzione del deficit sanitario della Regione Lazio.

In particolare ci riferiamo alle pesanti ricadute in termini di riduzione delle prestazioni sanitarie, nell’area della riabilitazione (ex art.26, Legge n. 833/78), che rischiano di sguarnire ulteriormente un settore già molto deficitario in termini di risposte assistenziali.

Cosi come l’incertezza circa gli stanziamenti per l’attuazione della Legge n. 328/2000 (Piano di Zona) precarizza il futuro di utenti, familiari e operatori delle strutture sociali che operano nel campo dell’assistenza domiciliare, semiresidenziale e residenziale.

Persone e nuclei familiari, che, sopportano, da tempo, situazioni difficili in termini di carico assistenziale, facendo i conti con percorsi assistenziali, sanitari e sociali, parcellizzati e settoriali che si muovono ancora in una logica “autoreferenziale”.



Nell’area della riabilitazione ex art. 26, è, in atto un processo “paradossale”: i Centri Riabilitativi accreditati non ricevono, dalla Regione Lazio, le spettanze che hanno maturato, alcuni hanno sospeso il pagamento degli stipendi al personale.

Ci chiediamo quanto potrà continuare questa situazione senza danneggiare ulteriormente i disabili gravi e gravissimi che dai Centri ricevono prestazioni essenziali?

In questo settore andava programmata, in tempo utile, una riqualificazione della spesa, a carico del S.S.R. e un effettivo controllo sull’appropriatezza delle prestazioni, che doveva necessariamente coniugarsi con un rinnovamento del modello d’intervento legato ancora a schemi vigenti negli “anni 70”.

L’assenza di servizi socio-assistenziali, nel campo della disabilità, ha comportato una “sanitarizzazione” della risposta offerta al bisogno degli utenti e dei loro familiari, come confermano i dati disponibili su tale attività, mentre al contrario è possibile operare, con il consenso dei soggetti sociali e istituzionali, una riconversione della spesa che non penalizzi le persone con disabilità.

Su tale ipotesi andrebbe aperto un confronto con gli attori interessati: Regione Lazio, Aziende Sanitarie Locali, Comuni, Centri riabilitativi, Associazioni del terzo settore, Associazioni di categoria, affinché la riduzione del deficit regionale non penalizzi i “soggetti in condizione di fragilità sociale”.

Ci auguriamo che la S.V., avvii tale confronto, dichiarandoci disponibili a sostenerlo.


In attesa di cortese riscontro, inviamo cordiali saluti


Il Presidente ANFFAS
Bernardo Lanzillo

Il Presidente ONMIC
Giulio Roffilli

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