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sabato 22 gennaio 2011

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l ministro della salute presenta le linee guida che aggiornano il sistema riabilitativo fermo al 1998. Un piano "innovativo e condiviso dalla comunità scientifica e dalle regioni" che punta sulla continuità assistenziale e sul percorso personalizzato. Un team multidisciplinare per portare avanti i percorsi riabilitativi individuali

riabilitazione

ROMA - "Continuità assistenziale, percorso personalizzato, ma anche razionalizzazione che creerà un risparmio da un punto di vista dei costi e un miglioramento delle qualità assistenziali". Sono queste le principali novità in tema di riabilitazione annunciate dal ministro della Salute Ferruccio Fazio, che questa mattina presso la sede del ministero di Lungotevere Ripa ha presentato il Piano di indirizzo per la riabilitazione, le Linee guida che aggiornano il sistema riabilitativo fermo al 1998. "Lo scopo della riabilitazione  - ha affermato Fazio - è quello di guadagnare salute complessiva vedendo più la persona che l'ammalato. Si tratta di mettere al centro dell'interesse la disabilità rispetto al danno d'organo che l'ha determinata. Questo è un aspetto importate che si riflette sulla necessità della continuità assistenziale".

Un piano "innovativo e condiviso dalla comunità scientifica e dalle regioni", spiega Fazio, che nasce dalla "necessità di revisione dei percorsi ospedale-territorio dal punto di vista delle cure mediche in generale determinati dalla situazione demografica e quindi dal complessivo aumento dell'età della popolazione". Al centro delle linee guida la personalizzazione delle cure e il collegamento col territorio. "Il documento affronta un aspetto importante di personalizzazione di cure - ha affermato Fazio -, la definizione di persone ad alta complessità, ma soprattutto il percorso riabilitativo unico che consta della presa in carico da un lato e poi del percorso riabilitativo individuale con un collegamento ospedale-territorio. Una delle novità principali è proprio questa: una volta uscita dall'acuzie il paziente non può essere buttato sul territorio a fare una qualsiasi riabilitazione, ma ci deve essere un collegamento preesistente tra reparto di acuto e quello riabilitativo. Un malato di cuore deve essere ricoverato in cardiologia, ma poi deve avere una riabilitazione pronta che lo accolga nelle sue esigenze particolari, così il malato oncologico e neurologico". Fazio ha anche rassicurato una maggiore attenzione alla riabilitazione ad alta specializzazione. "La grande conquista - ha affermato il ministro - è stata quella di dimensionare adeguatamente la riabilitazione ad alta specializzazione, che nella bozza iniziale aveva una dimensione inferiore".

In tempo di tagli alla sanità e piani di rientro per le regioni, il Piano per la riabilitazione, assicura Fazio, punterà a razionalizzare gli interventi. "I risparmi e la razionalizzazione, in senso di una migliore sanità, vanno di pari passo - ha detto il ministro -. Non è vero che una sanità migliore necessariamente deve costare di più. Migliorare il sistema riabilitativo creerà un risparmio da un punto di vista dei costi e un miglioramento delle qualità assistenziali. Si tolgono spese inutili, ripetizioni di esami e di procedure e quindi si genera un risparmio da un lato, dall'altro un miglior percorso assistenziale". E sui piani di rientro, il ministro guarda al futuro: "Mi auguro che i piani di rientro per le regioni non durino per sempre - ha aggiunto -, ma che ne usciremo. Il programma di riabilitazione è un programma a lungo respiro". A monitorare gli effetti del piano, infine, le regioni.  "Abbiamo già proposto alle regioni il monitoraggio dei livelli essenziali di assistenza, inclusi quelli delle attività riabilitative vanno monitorate - ha concluso Fazio -. È un processo che abbiamo avviato con le regioni e che intendiamo discutere con le regioni stesse". (Giovanni Augello)

(6 ottobre 2010)

rolando 

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