lotta per la felicita'

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martedì 27 settembre 2011

Napolitano

Al Presidente della Repubblica Italiana

Giorgio Napolitano

Palazzo del Quirinale - Piazza del Quirinale

00187 Roma (RM)


Roma 01.09.2011


Caro Presidente,


Le scrive questa supplica, ad oggi non si può usare un altro termine, il Forum ex articolo 26, un movimento d'opinione (apartitico ed aconfessionale) voluto inizialmente da un gruppo di operatori dei centri di riabilitazione per persone con disabilità mentale accreditati dalla Regione Lazio al Servizio Sanitario Nazionale, ma che ha trovato consenso e partecipazione anche da parte di famiglie di persone con disabilità, associazioni ed istituzioni della società civile.

Chi ha un minimo di confidenza con la disabilità non ha difficoltà a comprendere il riferimento del nome scelto che rimanda espressamente alla Legge 23 Dicembre 1978 n. 833 e l'articolo 26, nella sua semplicità e chiarezza, è un esempio di civiltà per l'impegno nel farsi carico di una umanità che altrimenti avrebbe continuato a svolgere con sempre maggiore fatica le attività del vivere quotidiano e della propria formazione, per quanto possibile.

Come Le è noto l'enorme debito della sanità che la Regione Lazio deve fronteggiare ha determinato una articolata manovra per onorare il pagamento di un mutuo trentennale che prevede: la compartecipazione delle famiglie alle spese di cura, la riduzione dei costi operata con tagli lineari ai capitoli di spesa; la chiusura di presidi sanitari; la revisione, rimodulazione e riquantificazione dei costi degli interventi sanitari.

Pur comprendendo la necessità di revisione del sistema di assistenza sanitaria regionale, finalizzata tra l'altro al rientro del debito contratto, il Forum ex articolo 26 ritiene errate le soluzioni indicate nei Decreti Commissariali 89 e 90 del 10.11.2010 a firma del commissario ad acta Renata Polverini. Tali soluzioni sono la riconversione dei centri semiresidenziali o diurni in strutture SD4 ed SD5, ossia, rispettivamente, ad alto-medio carico assistenziale con rapporto standard di 1 operatore ogni 4 utenti, e a basso carico assistenziale con rapporto standard di 1 operatore ogni 5 utenti; e la riconversione dei centri residenziali in residenze protette RD4 ed RD5, ossia, rispettivamente, ad alto-medio carico assistenziale con rapporto standard di 1 operatore ogni 2,2 utenti, e a basso carico assistenziale con rapporto standard di 1 operatore ogni 2,8 utenti. Standard minore degli attuali e comprensivo di figure non a contatto con l'utenza.


Le spieghiamo cosa, nel settore della riabilitazione semiresidenziale regionale, comporterà l'applicazione dei decreti commissariali: la riduzione da 2457 posti per la riabilitazione (nei centri diurni) a 365 interventi in"estensiva e 102 in "mantenimento. I restanti 1990 posti saranno riconvertiti in "Centri semiresidenziali per persone con disabilità": SD4 o SD5. Il tutto, riconoscendo ai centri tariffe molto più basse delle attuali, ferme tra l'altro al 2001.

La giustificazione al provvedimento, dal punto di vista sanitario, sono state le linee guida del Ministero della Sanità (in G.U. 30 maggio 1998 n. 124 e G.U. del 6 giugno 2001 n. 129 - DPCM 14.02.2001) e le valutazioni delle "Unità Cliniche Valutative" della Regione Lazio che criticano l'efficacia e l'appropriatezza degli interventi fin qui operati.

Il Forum ex articolo 26 ritiene che il diritto alla salute non può essere subordinato a criteri mercantili di convenienza quale il minor costo economico possibile che in questo caso consentirebbe, non senza difficoltà, il mero intervento di contenimento e vigilanza visto che i piani aziendali delle strutture riabilitative, in maggior parte private, per adeguarsi alle nuove tariffe e standard ridurranno il personale dipendente, di altissima professionalità, di 8 unità ogni modulo di 60 assistiti.

Il Forum ex articolo 26 in questi mesi di attività ha rilevato una scarsa conoscenza della realtà riabilitativa nella cittadinanza, nelle Istituzioni e negli amministratori.

Cosa Le chiediamo?

Di dare visibilità alla nostra realtà, di sollecitare le coscienze alla solidarietà ed esortare gli amministratori a non dimenticare l'umanità fragile ed impotente di chi non è in grado di badare a se stesso.

La ringraziamo per la cortese attenzione e Le inviamo cordiali saluti.










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