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martedì 31 maggio 2011

INTERVENTO DEL FORUM IN COMMISSIONE SANITA'




Spettabile Commissione,

le diverse anime del "Forum ex articolo 26" - operatori sanitari, sociali, sociosanitari, famiglie, volontari, strutture - pur comprendendo la necessità di revisione del sistema di assistenza sanitaria regionale, finalizzata tra l'altro al rientro del debito contratto, ritengono errate le soluzioni indicate nei Decreti Commissariali 89 e 90 del 10.11.2010. Tali soluzioni sono la riconversione dei centri semiresidenziali o diurni in strutture SD4 ed SD5, ossia, rispettivamente, ad alto-medio carico assistenziale con rapporto standard di 1 operatore ogni 4 utenti, e a basso carico assistenziale con rapporto standard di 1 operatore ogni 5 utenti; e la riconversione dei centri residenziali in residenze protette RD4 ed RD5, ossia, rispettivamente, ad alto-medio carico assistenziale con rapporto standard di 1 operatore ogni 2,2 utenti, e a basso carico assistenziale con rapporto standard di 1 operatore ogni 2,8 utenti.

Queste soluzioni, a nostro avviso, determineranno una regressione generalizzata della qualità di vita delle persone oggetto del provvedimento, siano esse le stesse persone disabili che le anime del "Forum ex articolo 26".


Soffermandoci, ad esempio, sulla semiresidenzialità, constatiamo che il provvedimento contenuto nei Decreti Commissariali nn. 89 e 90 del 10.11.2010 ha come parametro il rapporto numerico di 1 a 4 e/o 5 operatore/utente, minore degli attuali standard, e comprensivo di figure non a contatto con l'utenza.


A fronte della nostra esperienza diretta possiamo affermare che di fatto le figure a contatto con l'utenza avranno un carico di lavoro di 1 a 7, nel migliore dei casi. Standard non molto lontani da quelli, che ritenevamo ormai superati, delle vecchie strutture e vecchi criteri di presa in carico della disabilità mentale, miranti essenzialmente a due macro obiettivi: sorveglianza e contenimento.


Le amministrazione dei centri accreditati hanno già comunicato ai propri dipendenti ed alle famiglie degli assistiti che per rientrare nelle disponibilità economiche offerte dalle nuove tariffe saranno operate riduzioni del personale dipendente nella misura di 8 unità per ogni modulo di 60 utenti.

A pagare saranno principalmente le figure "non sanitarie": insegnanti di attività pratiche e manuali, maestri d'arte, musici, insegnanti di attività motorie ecc., figure essenziali agli interventi abilitativi, riabilitativi e di mantenimento, il cui impiego trova sostegno nella teoria di ergoterapia, e che consentono alle persone assistite di acquisire conoscenze ed abilità di base.


Riteniamo non corretto ritenere quest'area di intervento "non produttiva"; essa lo è almeno per il seguente motivo: le conoscenze acquisite a seguito dei trattamenti operati nelle strutture ex articolo 26 sono servite, e servono tuttora, nel trattamento delle sindromi di demenze acquisite, nel trattamento di difficoltà di apprendimento di bambini ed adolescenti, nella realizzazione di ausili e presidi medico- chirurgici, in farmacologia, nell'alta formazione delle figure e dei profili professionali sanitari e sociali.


Riteniamo anche che i centri di riabilitazione ex articolo 26 siano l'unica risposta oggi disponibile per soddisfare il bisogno assistenziale abilitativo e riabilitativo offerto alle persone con disabilità ed alle loro famiglie. Infatti dopo il ciclo scolastico, non sempre valido al fine di una corretta formazione del proprio bagaglio esperenziale, le possibilità offerte a questa umanità si risolvono sovente in "chimere", una per tutte l'inserimento lavorativo, mentre si sottolinea la pressoché assoluta mancanza di offerta da parte di agenzie educative, quali oratori, centri sportivi, centri culturali ecc.


Cosa chiediamo?

  1. di accogliere le richieste di revisione dei provvedimenti che trasformano i "centri semiresidenziali di riabilitazione ex articolo 26" in "centri semiresidenziali per persone con disabilità SD4 e SD5";

  2. di accogliere le richieste di revisione dei provvedimenti che trasformano i "centri residenziali di riabilitazione ex articolo 26" in "residenze protette per persone con disabilità RD4 e RD5";

  3. di revocare i provvedimenti di tagli ai tetti di spesa operati dal 2001 nei confronti dei centri di riabilitazione ex articolo 26;

  4. di non consentire che il patrimonio umano, professionale e culturale degli operatori sia disperso;

  5. di sostenere la volontà collettiva di massima tutela delle persone con disabilità.


Negli interventi che seguiranno si potrà cogliere quanto siano importanti i concetti di "umanizzazione degli interventi sanitari" e di "centralità della persona presa in carico", oltre a quello della "presa in carico globale", che sono il valore aggiunto che le realtà ex articolo 26 restituiscono alla società.


Concludo ringraziando la XIII^ COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE Sanità della Regione Lazio e tutte le persone intervenute per l'attenzione riservata al Forum ex articolo 26. 

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