lotta per la felicita'

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mercoledì 9 marzo 2011

il 25 ( e non il 19) l'incontro con la Rodano , alle 18


tagli

Nella fase attuale della vita dei centri ex art. 26  l'applicazione dei Decreti Commissariali in materia di riorganizzazione dell'attività riabilitative nelle Regioni con "piano di rientro" - in pratica il riordino sanitario  che per far quadrare i conti stabilisce spesso tagli lineari  a tutte le strutture - colpisce anche i servizi al disabile e gli operatori del settore.

L'attuazione dei decreti è di fatto una deliberazione  che investe sempre e comunque coloro che si trovano in condizioni di disagio, i diversabili, gli anziani,  i cittadini , ma collateralmente elimina servizi che rappresentano di fatto anche una forma importante di progresso scientifico ed umano.

I contenuti dei decreti contrastano talvolta con linee e le attese della buona riabilitazione, delle buone pratiche sanitarie, del farsi carico di chi è in difficoltà. Sono in difficolta' le prestazioni riabilitative,  il vivere in micro comunità dei centri di riabilitazione,  il sistema sociale di una buona sanità. Su tutto ciò si concentra  un taglio lineare  , un taglio, che induce i gestori di ospedali, centri di riabilitazione a tagliare spesso i servizi, i posti di lavoro ad aumentare il disagio dei familiari.


sanitarizzazione

L'assenza di servizi socio-assistenziali, nel campo della disabilità, comporta una "sanitarizzazione" della risposta offerta al bisogno degli utenti e dei loro familiari, come confermano i dati disponibili su tale attività, mentre al contrario è possibile operare, con il consenso dei soggetti sociali e istituzionali, una riconversione della spesa che non penalizzi le persone con disabilità.

Su tale ipotesi andrebbe aperto un confronto con gli attori interessati: Regione Lazio, Aziende Sanitarie Locali, Comuni, Centri riabilitativi, Associazioni del terzo settore, Associazioni di categoria, affinché la riduzione del deficit regionale non penalizzi i "soggetti in condizione di fragilità sociale".

Identità espressiva

In questo contesto c'e' un ulteriore problema specifico:-

In trent'anni e piu' sono entrate a far parte dei servizi nuove figure professionali , collateralmente a quanto accaduto in tutta la comunita' europea ed internazionale. Cio' e' stato frutto della ricerca scientifica e del protagonismo positivo di imprenditori sociali sensibili allo sviluppo dell'educazione , della riabilitazione e della terapia.

Parliamo ad esempio delle prestazioni legate alla creatività, alla musicoterapia , alla danza,al teatro,alle attivita' artistiche che di fatto sono entrate nei centri con variegate originalita' contrattuali originando quindi un percorso, un vero e proprio orientamento culturale e sociale che si è affermato e sviluppato negli ultimi decenni che coinvolge una pluralità di livelli, di forte valorizzazione dei linguaggi espressivi mettendo così in relazione, la natura espressiva della propria identità con la qualità della vita.


Una grande fase storica iniziata molti anni fa, legata alla chiusura delle strutture manicomiali, alla riconsiderazione globale del PIANETA HANDICAP, rischia di finire miseramente in nome di procedure di taglio amministrativo che nulla hanno a che vedere con la garanzia di libertà vitale dei disabili.


Strategie unione europea

Tutto questo, in sintesi , contrasta fortemente le più recenti strategie UE sulla disabilità per il 2010-2020 che intendono principalmente offrire ai disabili la possibilità di esercitare i loro diritti in condizioni di parità rispetto agli altri cittadini e rimuovere gli ostacoli che incontrano nella vita di tutti i giorni.

Disabili al primo posto

Il Forum ex art. 26 chiede DI ELIMINARE I CENTRI EX ART. 26 DALLA DECRETAZIONE RELATIVA AL PIANO DI RIENTRO PER PERMETTERE LA VITA' DELLE MICROCOMUNITA' PER DISABILI AL LIVELLO DIGNITOSO RAGGIUNTO E PER CONTINUARE AD EROGARE SERVIZI ESSENZIALI ALL'IGIENE , LA SALUTE . LA SICUREZZA , LA COMUNICAZIONE E L'ESPRESSIONE' DELLE PERSONE AD ESSI AFFIDATE.





exart26.blogspot.com





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