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giovedì 2 giugno 2011

l'italia s'e' desta (rassegna stampa)

"Oggi in Commissione sanità i rappresentanti del forum ex art.26 hanno notificato un vero e proprio atto d'accusa verso la logica di fondo del piano Polverini: non siamo di fronte ad una riforma che razionalizza il sistema, ma a tagli lineari che amputano letteralmente gli organi vitali della sanità". Lo dichiara in una nota Giulia Rodano, consigliere regionale di Italia dei Valori, vicepresidente della Commissione Sanità della Regione Lazio. "Nel settore della riabilitazione", dichiara Rodano "i Decreti commissariali 89 e 90  prevedono la riduzione da 2457 posti per la riabilitazione a 365 interventi in 'estensiva' (interventi tecnicamente più qualificati: educativi, riabilitativi,
ergoterapici, ecc.) e 102 in 'mantenimento' (interventi di assistenza, seppure qualificata): i restanti 1990 posti saranno riconvertiti in 'Centri semiresidenziali per persone con disabilità. Per i centri di riabilitazione che si occupano di disabilità, questo modo di procedere si traduce in un declassamento delle strutture: non parliamo 'solo' di riduzione drastica dell' assistenza ma di vera e propria rinuncia all'assistenza".

"Come denunciato da operatori e familiari dei pazienti", continua Rodano "le riconversioni previste dai decreti 89 e 90 delineano un mutamento nell'essenza stessa delle strutture di assistenza ai diversamente abili: da centri in cui si effettua la presa in carico globale, ovvero  riabilitazione e mantenimento delle abilità, a strutture che mireranno sostanzialmente alla sorveglianza e al contenimento. Per risparmiare venti milioni di euro, la Regione rinuncia al sostegno dell'obiettivo primario della cura della disabilità, cioè la salvaguardia dell'identità espressiva del paziente, garantita anche da figure professionali come fisioterapisti della riabilitazione, musicoterapisti, maestri d'arte: i nuovi standard previsti dai decreti 89 e 90 impongono infatti una riduzione radicale del personale delle strutture".

"Siamo quindi di fronte ad una regressione inaccettabile sia dei diritti dei pazienti sia delle funzioni e degli obiettivi del sistema sanitario regionale", prosegue la vicepresidente della Commissione Sanità "e questo è il prodotto di molti anni di politiche di tagli e definanziamento alla sanità pubblica. Di fronte ad una deriva del genere, o cambia la mentalità dell'amministrazione rispetto ai servizi sanitari pubblici o il sistema muore. In attesa che la struttura commissariale prenda visione di tutti i rilievi mossi oggi dal forum ex art.26, propongo l'immediata istituzione di tavoli con i familiari e gli operatori, coordinati dalla Commissione, in cui possano essere segnalate tutte le criticità delle singole strutture: questo confronto può essere uno strumento utile per eseguire dei provvedimenti ad hoc, a seconda delle esigenze".

"Se consideriamo che proprio oggi vengono chiusi otto ospedali del servizio sanitario regionale", conclude il consigliere regionale IDV "anche questa audizione ha confermato in pieno che l'associazione tra servizio sanitario nazionale e spreco da tagliare rischia di condannare la nostra sanità ad una retrocessione irreversibile. Nel qual caso, non credo proprio che per Renata Polverini e la sua Giunta sarà facile affrontare la rabbia e la disperazione di
tutti i cittadini che hanno e avranno sempre bisogno dei servizi sanitari pubblici".




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