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sabato 22 gennaio 2011

le nuove linee guida

6 ottobre 2010
Riabilitazione: Fazio presenta le linee guida del ministero

Interdisciplinarietà, continuità assistenziale, e percorsi individualizzati: sono i tre punti cardine delle nuove linee guida sulla riabilitazione, che aggiornano il sistema riabilitativo del 1998 e sono state presentate oggi dal ministero della Salute. I dati indicano che superano i due milioni e mezzo, gli italiani con disabilità.

Il nuovo piano prevede il Progetto riabilitativo individuale, unico per ogni paziente, definito dal medico specialista in riabilitazione insieme agli altri professionisti coinvolti, in un'ottica interdisciplinare, da condividere con il paziente, la famiglia e il 'caregiver'. «Nell'ambito della personalizzazione delle cure - spiega il ministro Ferruccio Fazio - ci sarà un percorso riabilitativo unico con la presa in carico del soggetto in collegamento tra ospedale e territorio. L'ammalato di cuore in fase acuta sarà assistito nel reparto di cardiologia, che però sarà già collegato al reparto di riabilitazione specializzato in cardiologia, in modo che alla sua uscita dall'ospedale, il paziente sia subito assistito sul territorio dal reparto giusto». I luoghi di cura saranno suddivisi tra degenza e territorio.

La degenza prevede tre tipologie: «la riabilitazione intensiva, la riabilitazione intensiva ad alta specializzazione e la riabilitazione estensiva - conclude Fazio - mentre sul territorio ci saranno più livelli, da quello residenziale all'assistenza domiciliare integrata».
«Grande conquista è stata dimensionare adeguatamente la riabilitazione ad alta specializzazione, che nella prima bozza dei livelli essenziali di assistenza era sottodimensionata», ha dichiarato Fazio. «Per quanto attiene poi il monitoraggio dei Lea», compresi quelli sulle attività riabilitative, «lo abbiamo già proposto alle Regioni, è un processo già aperto», ha affermato, aggiungendo che l'obiettivo è quello di garantire che le nuove linee guida vengano applicate uniformemente su tutto il territorio.

«Stiamo lavorando all'istituzione di un registro dei lesionati midollari per avere un quadro chiaro del numero dei pazienti, una mappatura dei centri, attualmente molto spostati al Centro-Nord, e della presa in carico di questi pazienti», ha annunciato il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, alla presentazione delle linee guida di cui ha presieduto il Gruppo di lavoro ministeriale. L'idea del registro nasce dalla constatazione, spiega Martini, «della mancanza di dati su questa fetta di pazienti».

Ma oltre alle persone lesionate da traumi e incidenti stradali, l'altra grande fetta che rappresenta un'emergenza a livello riabilitativo è «quella delle persone con patologie degenerative, soprattutto neuro-vascolari - continua Martini -. Si tratta di un'emergenza legata all'epidemia silenziosa connessa all'allungamento della vita che necessita di percorsi riabilitativi. L'obiettivo è mettere al centro il paziente con bisogno riabilitativo e capire come i segmenti del Ssn nelle regioni debbano organizzarsi per affrontare questo bisogno, guardando al modello che più ha funzionato, che è quello dipartimentale, già attuato in alcune regioni, che permette di mettere in rete tutte l'offerta pubblico-convenzionata».

Ma, avverte il sottosegretario, questa razionalizzazione dei servizi di riabilitazione «non potrà essere fatta con l'accetta nelle regioni sottoposte a piani di rientro - conclude - Le linee guida siano di riferimento in una situazione di tagli, che non tocchi quindi questo settore o non lo faccia in modo indiscriminato».

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