B l o g- I N D I P E N D E N T E --- Dialogante con la politica --- Costituito da utenti,operatori e cittadini--- PER DIFENDERE I CENTRI EX ART. 26 - I NOSTRI OBIETTIVI : Miglioramento del servizio all’interno delle strutture ex art. 26 , FAR PARTECIPARE cittadini, utenti, famiglie, alla qualità della riabilitazione e dell'assistenza, alla modernizzazione dei centri ex art. 26 (per impedire ritorni al passato) e favorire lo sviluppo del settore.
lotta per la felicita'

diffondi a tutti
lunedì 28 febbraio 2011
venerdì 25 febbraio 2011
rolandoproiettimanci ti ha inviato il video "Glee - Imagine"
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rolandoproiettimanci ha condiviso con te una di video su YouTube: EX ART. 26 UNITI FORTISSIMI!!! The Haverbrook Deaf Choir performs what I think is the most touching song ever. Simply... wonderful :-) Tutti i diritti riservati alla FOX / I own no rights on this video. | |
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COMUNICATO STAMPA
Manifestazione di protesta da parte di disabili e loro familiari lun. 7 marzo 2011
I soci dell'Associazione "Il vento sulla vela" Onlus, costituita da familiari dei disabili assistiti dall'Istituto "Leonarda Vaccari " (Viale Angelico, 22 – 00195 Roma), riuniti in Assemblea il 22 febbraio u.s., hanno deciso all'unanimità di rappresentare agli organi politici ed amministrativi della Regione Lazio la propria indignazione per la disattenzione dimostrata nella risoluzione di alcuni importanti problemi, che riguardano la vita delle persone disabili e dei loro familiari, nonché la sopravvivenza stessa dell'Istituto.
Hanno dato adesione alla manifestazione anche i familiari degli assistiti presso altri Centri ex art. 26, che condividono le medesime problematiche. In particolare:
1. Compartecipazione:
In base alla delibera n. 380 del 7.08.10 (che attua le disposizioni del DPCM 14 del 2001), la Regione Lazio ha tagliato risorse ai Centri di assistenza disabili ed i Comuni dovranno farsi carico della quota di compartecipazione per i disabili aventi un reddito annuo inferiore a €. 13.000. Purtroppo, i Comuni (soprattutto il Comune di Roma) non hanno ancora definito la procedura di valutazione degli ISEE e, quindi, l'entità della quota a loro carico. Il risultato è che i Centri ex art. 26, sono in ristrettezze finanziarie. Se la Regione non provvederà a ripristinare immediatamente l'erogazione della remunerazione completa del servizio, sarà inevitabile l'imminente interruzione dell'attività di assistenza ai disabili!!
2. Trasporti:
Il servizio di trasporto dei disabili da casa propria ai Centri (e viceversa), attualmente viene erogato da aziende private aggiudicatarie di gara d'appalto indetta dalle Asl e, in taluni casi, dagli stessi Centri che erogano il servizio.
Nel primo caso, la Asl riconosce alla società privata dai 25,00 ai 37,00 euro al giorno ad utente trasportato; mentre, nel secondo caso 8,78 euro.
Per l' affidabilità dimostrata negli anni, le famiglie continuano a preferire il servizio erogato direttamente dai Centri, ma appare evidente che con €. 8,78 il servizio risulta economicamente in perdita. Da anni, i Centri chiedono un' integrazione della retta a €.22,00. Tale tariffa, sensibilmente inferiore a quanto pagato alle aziende private, rappresenterebbe un risparmio per la Regione, evitando di sostenere un costo maggiorato; infatti, in caso di cessazione del servizio erogato dall'Istituto, gli utenti si rivolgerebbero alla ASL per ottenerne uno alternativo.
3. Soggiorni estivi:
Considerato che in Bilancio è già presente il relativo stanziamento, è assolutamente necessario che vengano confermate immediatamente, per il 2011, le modalità operative stabilite lo scorso anno con la Circolare prot. 95360 del 30 luglio 2010 dell'Assessorato Politiche Sociali e Famiglia Area Inclusione Sociale. Purtroppo, essendo stata trasmessa almeno 4 mesi oltre il termine utile per consentire al Centro di predisporre la complessa organizzazione dei soggiorni estivi, nel 2010 i disabili non hanno potuto beneficiare dei soggiorni....!
E' stata già ottenuta dalla Questura di Roma formale autorizzazione ad effettuare un sit-in di protesta all'esterno della sede della Regione Lazio, Assessorato alla Sanità, in via Rosa Raimondi Garibaldi, 7 – piazza Oderico da Pordenone
lunedì 7 marzo 2011, dalle ore 10 30 alle ore 12 30 circa.
La manifestazione, che si svolgerà in modo pacifico e ordinato, conterà la presenza di alcune decine di persone, fra cui portatori di handicap.
Saranno altresì presenti rappresentanti della stampa e della televisione.
VERBALE INCONTRO CON NIERI
Capogruppo di Sinistra , Ecologia e Liberta' al Consiglio Regionale del Lazio.
OCCORRE UNA REAZIONE DETERMINATA E RAPIDA.
rolando p.m.
mercoledì 23 febbraio 2011
ecco un dono
Testo Roberto Vecchioni Chiamami ancora amore
E per la barca che è volata in cielo
che i bimbi ancora stavano a giocare
che gli avrei regalato il mare intero
pur di vedermeli arrivare;
per il poeta che non può cantare
per l'operaio che non ha più il suo lavoro
per chi ha vent'anni e se ne sta a morire
in un deserto come in un porcile
e per tutti i ragazzi e le ragazze
che difendono un libro, un libro vero
così belli a gridare nelle piazze
perché stanno uccidendo il pensiero;
per il bastardo che sta sempre al sole
per il vigliacco che nasconde il cuore
per la nostra memoria gettata al vento
da questi signori del dolore
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Che questa maledetta notte
dovrà pur finire,
perché la riempiremo noi da qui
di musica e di parole;
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
In questo disperato sogno
tra il silenzio e il tuono
difendi questa umanità
anche restasse un solo uomo
Chiamami ancora amore
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Perché le idee sono come farfalle
che non puoi togliergli le ali
perché le idee sono come le stelle
che non le spengono i temporali
perché le idee sono voci di madre
che credevano di avere perso,
e sono come il sorriso di Dio
in questo sputo di universo
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Che questa maledetta notte
dovrà pur finire,
perché la riempiremo noi da qui
di musica e parole;
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Continua a scrivere la vita
tra il silenzio e il tuono
difendi questa umanità
che è così vera in ogni uomo
Chiamami ancora amore
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Che questa maledetta notte
dovrà pur finire,
perché la riempiremo noi da qui
di musica e parole;
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
In questo disperato sogno
tra il silenzio e il tuono
difendi questa umanità
anche restasse un solo uomo
Chiamami ancora amore
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Perché noi siamo amore
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martedì 22 febbraio 2011
CIAO A TUTTI!!! VOLEVO PROPRIO DIRVELO CHE SABATO AL FORUM MI SONO COMMOSSA ASCOLTANDO ALTRE PERSONE ANCHE MAI CONOSCIUTE PRIMA CHE STANNO VIVENDO IL MIO STESSO TRAVAGLIO. SI RESPIRAVA AUTENTICITA', SI ERA LIBERI DI ESPRIMERE IL PROPRIO PENSIERO. OGGI UNA CARA COLLEGA MI HA DETTO:- LA CIVILTA' DI UN POPOLO SI RICONOSCE DALLA CURA CHE LO STESSO HA DEL DEBOLE- STAVA DANDO VOCE AI MIEI STESSI SENTIMENTI. VI RINGRAZIO TUTTI E SPERO DI POTER COLTIVARE CON VOI IDEALI E VALORI IN QUESTO PUR PICCOLO E SEMPLICE SPAZIO CHE SI STA CREANDO.TERESA LUPORI |
da una collega di un altro centro ex art. 26
L'incontro di sabato è stato molto interessante, ed è piacevole sentirsi parte di un grande gruppo che vuole combattere unito con i medesimi, valori, obiettivi e speranze per il futuro!
ci arriva questa mail
STIAMO ORGANIZZANDO UNA ASSEMBLEA CITTADINA CON ENZO FOSCHI ,PD
PRESI CONTATTI CON ENZO FOSCHI PER REALIZZARE UNA ASSEMBLEA DEL NOSTRO FORUM CON IL PD
lunedì 21 febbraio 2011
prime notizie INCONTRO CON NIERI
Si e' posto l'accento sulla necessita' di estendere il movimento su tutta la regione utilizzando i mezzi rapidi ed economici della rete web.
I promotori hanno espresso l'esigenza di democrazia e trasparenza nel settore e l'esigenza di una campagna di comunicazione e di diffusione delle buone pratiche riabilitative di un trentennio , che non sono ben conosciute e tramandate.
Diversi rappresentanti di centri ex art. 26 erano presenti ed hanno preso la parola , sottolineando un declino di imbarbarimento che si sta aprendo a causa dei decreti commissariali 89 e 90.
L'On.Le NIERI ha ripercorso puntualmente la storia del gigantesco deficit accumulato dalla giunta Storace e delle difficolta' che ne sono scaturite per tutti i cittadini del Lazio.
Ha ricostruito punto per punto la nascita e lo sviluppo del piano di rientro fino alla gestione lineare che ne sta facendo la giunta attuale.
Numerosi sono stati gli interventi dei cittadini e delle strutture che hanno comunicato la situazione di disagio e di ansia che cresce tra gli utenti e gli operatori , e lo scadere della qualita' dei servizi al disabile.
In conclusione ci si e' ripromessi di continuare con riunioni simili (il 19 MARZO C'E' QUELLO CON GIULIA RODANO) e con iniziative di coordinamento e di mobilitazione da concordare attraverso riunioni di comitato.
IL BLOG SARA' IL CENTRO DII COORDINAMENTO E SARANNO POSSIBILI INIZIATIVE SEMPLICI ED ESEMPLARI CHE DIANO VISIBILITA' AL MOVIMENTO.
TUTTI I PRESENTI SI SONO IMPEGNATI A DIFFONDERE LA NASCITA DEL FORUM TRA COLLEGHI E FAMIGLIE , AL FINE DI CONSOLIDARLO E RENDERLO INTERLOCUTORE CRADIBILE DELLE FORZE POLITICHE.
RICCARDI IACONA RAI 3
Arrangiatevi!": Presa Diretta si occupa di assistenza psichiatrica
Qui potete invece vedere un'anticipazione della puntata che andrà in onda stasera:
RAI 3 IACONA
Il racconto di chi soffre per la malattia mentale e di chi cerca di dare assistenza e delle famiglie coinvolte nel racconto di Riccardo Iacona.
Il terzo settore e le associazioni che hanno garantito servizi e aiuti alle famiglie italiane sono a rischio? Gli enti locali costretti dai tagli al bilancio stanno rivedendo e eliminando le convenzioni.
rolando p.m.
la trasmissione "presa diretta" di Iacona su rai 3 dopo "che tempo che fa"
Non perdetela domenica prossima.
domenica 20 febbraio 2011
A PRESTO IL RESOCONTO DELL'INCONTRO CON NIERI
INTANTO
UNA
COSA
VA
DETTA:_
E' STATO MERAVIGLIOSO!!!!
martedì 15 febbraio 2011
rolandoproiettimanci ti ha inviato il video "ladri di carrozzelle tg2 storie"
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MAI PIU' AUSMERZEN
L’applicazione dei Decreti Commissariali n.89 e n.90 del 10 novembre 2010 in materia di riorganizzazione dell’attività riabilitative, in pratica il riordino sanitario visto da burocrati e contabili che per far quadrare i conti, per risanare l’impianto economico in materia di sanità non si fanno scrupolo di continuare a colpire chi è in disagio e non chi specula sul disagio, arricchendosi.
L’attuazione dei decreti è una mannaia che colpisce sempre e comunque coloro che si trovano in condizioni di disagio, i diversabili, gli anziani, le cittadine e i cittadini.
I contenuti dei decreti contrastano con linee e le attese della buona riabilitazione, delle buone pratiche sanitarie, del farsi carico di chi è in difficoltà. Sono in crisi le prestazioni riabilitative, in crisi il vivere in micro comunità come gli ex art 26 (centri di riabilitazione), in crisi il sistema sociale di una buona sanità. Su tutto ciò si concentra spietatamente un taglio lineare. Un taglio, che induce le amministrazioni ospedaliere i, centri di riabilitazione a ridurre servizi, posti di lavoro ad aumentare il disagio e la disperazione dei familiari.
Rischiamo di restare senza servizi essenziali, senza alternative, in poche parole siamo condannati ad una lenta agonia; ad una forma di eutanasia riabilitativa/sociale.
Per tutto ciò che il 19 febbraio 2011 alle ore 17 presso la “Casa della sinistra” in via Nicola Zabaglia 24, il forum exart26, la cittadinanza incontrerà Luigi Nieri capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà al consiglio regionale del Lazio per un primo momento di approfondimento, dibattito e trovare forme democratiche per esprimere i propri NO! alla politica “AUS MERZEN“– abbattere, buttare, sradicare – inaugurata dell’attuale Regione Lazio e gridare SI alla solidarietà.
Contatti:
Tel. +39 327 7739443 segreteria
http://exart26.blogspot.com/
MOBILITIAMOCI TUTTI
COMUNICATO STAMPA
L'applicazione dei Decreti Commissariali n.89 e n.90 del 10 novembre 2010 in materia di riorganizzazione dell'attività riabilitative, in pratica il riordino sanitario visto da burocrati e contabili che per far quadrare i conti, per risanare l'impianto economico in materia di sanità non si fanno scrupolo di continuare a colpire chi è in disagio e non chi specula sul disagio, arricchendosi.
L'attuazione dei decreti è una mannaia che colpisce sempre e comunque coloro che si trovano in condizioni di disagio, i diversabili, gli anziani, le cittadine e i cittadini.
I contenuti dei decreti contrastano con linee e le attese della buona riabilitazione, delle buone pratiche sanitarie, del farsi carico di chi è in difficoltà. Sono in crisi le prestazioni riabilitative, in crisi il vivere in micro comunità come gli ex art 26 (centri di riabilitazione), in crisi il sistema sociale di una buona sanità. Su tutto ciò si concentra spietatamente un taglio lineare. Un taglio, che induce le amministrazioni ospedaliere i, centri di riabilitazione a ridurre servizi, posti di lavoro ad aumentare il disagio e la disperazione dei familiari.
Rischiamo di restare senza servizi essenziali, senza alternative, in poche parole siamo condannati ad una lenta agonia; ad una forma di eutanasia riabilitativa/sociale.
Per tutto ciò che il 19 febbraio 2011 alle ore 17 presso la "Casa della sinistra" in via Nicola Zabaglia 24, il forum exart26, la cittadinanza incontrerà Luigi Nieri capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà al consiglio regionale del Lazio per un primo momento di approfondimento, dibattito e trovare forme democratiche per esprimere i propri NO! alla politica "AUS MERZEN"– abbattere, buttare, sradicare – inaugurata dell'attuale Regione Lazio e gridare SI alla solidarietà.
Contatti:
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lunedì 14 febbraio 2011
INDAGINI
Esprimiamo grande soddisfazione per la decisione espressa dal Tribunale di
Civitavecchia di rigettare la richiesta di archiviazione presentata dal Pm
d.
ssa Margherita Pinto delle decine di denunce che la nostra Associazione ha
presentato nel corso di questi ultimi anni e volte unicamente a tutelare e a
difendere il diritto a cure mediche adeguate e a condizioni di vita
dignitose
per i disabili ricoverati nel centro ex Anniverdi gestito dal 2006 dalla
cooperativa Unisan-Legacoop afferente al consorzio RiRei.
Il GIP dr. Giovanni Giorgianni, a scioglimento della riserva assunta nel
corso
dell'udienza tenutasi il 13 gennaio 2011, ha infatti emesso una dettagliata
ordinanza con la quale non solo rigetta l'archiviazione ma ha ordinato al PM
dr.
ssa Pinto di approfondire le indagini su temi che, al momento, rimangono
ovviamente coperti dal segreto investigativo.
Detta decisione giunge dopo che l'AGUD, con il proprio legale, aveva
proposto
opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dal PM Pinto e
formulata,
inspiegabilmente, in palese contrasto con quanto invece rilevato in sede di
indagine e messo agli atti.
Il GIP ha ritenuto quindi fondate le censure mosse dall'AGUD rispetto alle
conclusioni cui era giunta la Procura di Civitavecchia, sia sotto il profilo
della valutazione degli esiti delle investigazioni svolte, sia in ordine
alla
configurabilità dei reati di maltrattamenti e di inadempimento di pubbliche
forniture.
Presso la Procura di Civitavecchia pende purtroppo da tempo anche un altro
procedimento che riguarda sempre la struttura per disabili di Santa Severa e
relativa agli aspetti finanziari ed economici della gestione operata dalla
RiRei sul centro stesso, oltre che sull'illegittimo affidamento concesso
dall'
ex assessore alla Sanità Augusto Battaglia ad un consorzio di cooperative
creato ad hoc per l'occasione, senza che ne avesse i requisiti. Affidamento
che
ha consentito in questi 4 anni alla RiRei di percepire l'erogazione di
rimborsi pubblici per oltre 20 milioni di euro all'anno.
Questo procedimento venne aperto nel 2008 a seguito di una denuncia sporta
dalla Federitalia Consumatori a cui i lavoratori e i genitori si rivolsero
per
ottenere un aiuto e venne assegnato dal Procuratore Gianfranco Amendola al
PM
dr.ssa Cotronei. Le indagini furono eseguite per mesi dalla Guardia di
Finanza
di Civitavecchia, grazie anche al contributo di moltissimi operatori del
centro
stesso e si conclusero nell'aprile del 2009. Ma di questo fascicolo paiono
essersi smarrite le tracce...
Restiamo comunque fiduciosi nell'operato della Magistratura, nella ferma
convinzione che i diritti umani e civili del cittadino, soprattutto quando
posto in condizioni di debolezza e di difficoltà, debbano essere la priorità
in
uno Stato democratico e quindi assolutamente garantiti oltre che rispettati
e
tutelati.
PROTESTA
penso che conosciate già la mia situazione (e di altri due colleghi
musicoterapisti).
Abbiamo lavorato presso l'Associazione Anniverdi (poi diventata
"tragicamente" Consorzio Ri. Rei, che ha tagliato inesorabilmente sul
personale e noi come altri ne abbiamo pagato le spese).
Attualmente siamo in cassa integrazione e non si sa fino a quando.
Mi domando: non sarebbe più funzionale integrare questa forza lavoro in
qualche modo piuttosto che far spendere allo Stato ed alla Comunità Europea
miliardi di euro inutilmente? questo perchè vengono spesi un sacco di soldi
per farci frequentare OBBLIGATORIAMENTE dei corsi di riqualificazione ( che
riqualificazione NON E').......
A risentirci
Manola
SOLIDARIETA'
tagli lineari che vedranno saltare non solo le terapie alternative, quanto
persino i servizi alla persona (minori, disabili, sofferenti psichici,
dipendenze, donne abusate, immigrati, anziani).
E non solo si taglia il futuro, ma anche il passato, con ritardi nei
pagamenti che vanno dai 18 ai 34 mesi!
Nello specifico della salute mentale, ad esempio, quest'attacco colpisce in
pieno le conquiste dovute alla legge 180/78, facendo retrocedere di 30 anni
la psichiatria campana.
Il nostro comitato "il welfare non è un lusso" (v. facebook), in lotta
dall'inizio di dicembre 2010, ha occupato l'ex-manicomio "L. Bianchi" di
Napoli e, successivamente, il castello del Maschio Angioino, per cercare di
dialogare con le istituzioni sul futuro del welfare.
Per questo diamo alla vostra lotta il massimo della solidarietà, perché non
solo si difende la professione musicoterapia, non solo si difende noi
stessi, ma soprattutto si difendono le fasce più indifese della popolazione.
Vi auguriamo la migliore riuscita delle vostre/nostre lotte.
Renato De Michele
pres. coop.soc. L'Aquilone per la riabilitazione psichiatrica, Napoli
domenica 13 febbraio 2011
rolandoproiettimanci ti ha inviato il video "Canzone fra le guerre"
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zona Testaccio
Incontro cittadino
con LUIGI NIERI
capogruppo di Sinistra , Ecologia e Libertà alla Regione Lazio .
Si dibattera' sull'attacco alla riabilitazione ed all'assistenza ai disabili a causa della applicazione del piano di rientro economico nella Regione Lazio.
SIETE INVITATI TUTTI , OPERATORI , GENITORI ,UTENTI, CITTADINI.
IL FORUM EX ART. 26 exart26.blogspot.com
CONTATTI 327 7739443
sabato 12 febbraio 2011
ci vediamo
alla CASA DELLA SINISTRA
A TESTACCIO-ROMA
VIA NICOLA ZABAGLIA 46 (SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA')
PER L'INCONTRO CON LUIGI NIERI
CAPOGRUPPO IN REGIONE DI SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA'
SEGUIRANNO INCONTERI CON LA RODANO , MONTINO , CIOCCHETTI , ETC.
PAROLE PAROLE PAROLE
Tagli ai disabili nel Lazio: la Polverini incontra Paolo e la sua famiglia
Dopo i tagli del piano di rientro, la mamma del bimbo si era rivolta al giornale L'Unità per lamentare la mancanze di cure al figlio. Oggi la Polverini si è incontrata con la famiglia e ha conosciuto Paolo: "Interverrò e questo bambino sarà il simbolo di tutti i bimbi nelle sue stesse condizioni"
L'articolo pubblicato sul giornale L'Unità riguardo la drammatica situazione di Paolo, bambino affetto da tetraparesi spastica grave aveva suscitato molte polemiche. A causa dei tagli effettuati dalla Regione Lazio, gli erano stati praticamente negati i supporti economici per le cure. La presidente della Regione, Renata Polverini, dopo aver incontrato privatamente nella sede della giunta, la mamma del ragazzino, si è recata oggi a casa della famiglia per poterlo conoscere.
La madre Antonietta, che con il marito, aveva cambiato radicalmente vita per aiutare e seguire il suo bimbo, ha rilasciato ieri numerose dichiarazioni: "Mi hanno tolto tutto quello che permetteva al ragazzino di stare al mondo, con gli altri. Mi hanno lasciato un'ora di logopedia: è una presa in giro, non si fa in tempo neanche a metterlo sul lettino". "Questi professionisti, tutti ragazzi entusiasti del lavoro - commentava ancora Antonietta - non erano solo un aiuto per Paolo, ma soprattutto per insegnanti e amichetti ai quali insegnavano a comunicare con lui. Da soli non possiamo farcela. Così lo fanno morire poco alla volta". In pratica la Regione con le ultime delibere aveva decurtato del 20% circa la capacità riabilitativa delle cooperative sociali, a fronte di un numero aumentato di pazienti.
Nel corso di una conferenza, una cronista dell'Unita ha interpellato la Polverini riguardo un'inchiesta pubblicata recentemente dallo stesso quotidiano che parlava delle "duemila famiglie del Lazio a cui sono state tagliate tutte le prestazioni essenziali per disabili gravissimi", innescando un breve ma acceso botta e risposta con la governatrice a cui ha fatto seguito la replica delle' assessore alle Politiche SocialiAldo Forte: "Noi non abbiamo tagliato nulla. E' solo stata introdotta una compartecipazione alle spese tra Regione e Comuni". Riguardo l'articolo pubblicato da L'Unità Renata Polverini ha infine aggiunto: "Purtroppo sono state scritte cose in malafede anche da associazioni che dovrebbero solo espletare un servizio e non entrare nel merito facendo disinformazione. Ora interverrò e questo bambino sarà il simbolo di tutti i bambini che si trovano in queste condizioni".
Durante l'incontro di questa mattina a casa della famiglia in un quartiere popolare di Pietralata, la Polverini, accompagnata dall'assessore al sociale, Aldo Forte, ha scherzato con il ragazzino, costretto su una sedia a rotelle, e insieme alla mamma si sono confrontate sulle difficoltà a cui deve andare incontro una famiglia in simili condizioni, in particolare gli alti costi da sostenere per le attrezzature sanitarie. La governatrice ha poi accompagnato personalmente Paolo allo scuolabus comunale per i disabili. "Da oggi stesso - ha spiegato alla fine la presidente della Regione - contatteremo l'associazione e anche il municipio perché questo è un fatto importante: vorrei conoscere i criteri che usano per i pazienti. Sono in corso controlli perché abbiamo avuto modo di vedere la 'corrispondenza' che hanno ricevuto le famiglie dalle associazioni".
Annuncio promozionale
Renata Polverini, che si è intrattenuta anche con il papà di Paolo, Andrea, e con Rita e Pino, genitori diGloria, un'altra ragazza disabile, ha spiegato "di volere andare a fondo su come si è operato in merito alla circolare di ieri. Il nostro unico obiettivo non è fare polemiche ma dare risposte a chi ne ha bisogno. Alla signora ho detto che capisco che abbia utilizzato l'unico strumento che in quel momento riteneva utile per risolvere il suo problema - ha aggiunto riferendosi agli articoli apparsi sul quotidiano - però le ho detto anche che se mi avesse chiamata sarebbe stata ricontattata così come facciamo con tutti. Ora basta con le strumentalizzazioni, io sono qui per risolvere un problema - ha concluso Polverini - le polemiche non mi interessano soprattutto quando riguardano persone con problemi e in particolare bambini. Oggi valeva la pena alzarsi presto".
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rolandoproiettimanci ha condiviso con te una di video su YouTube: Questo video chiudeva lo spettacolo "Viaggi per Immagini" di e con Sergio Zecca. La musica è di Ivano Fossati. | |
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RAGIONIAMO
OBIETTIVI
A tale scopo proponiamo i seguenti obiettivi a tutti gli operatori coinvolti nella riabilitazione ed ai cittadini , per far uscire dal buio e dal silenzio il mondo riabilitativo ed individuarne la rinascita e lo sviluppo nel rispetto dei principi costituzionali, umani e civili :- BLOCCO DEL TAGLIO INDISCRIMINATO AI CENTRI EX ART. 26 INDIVIDUANDO CASO PER CASO DIFFERENZIAZIONI CONTESTUALI ED IN TALUNI CASI ELIMINANDOLO TOTALMENTE
inoltre 1 Osservatorio sulla qualità della vita e del lavoro nel settore dell'assistenza della cura e della riabilitazione (In proposito sarebbe interessante proporre una commissione d'inchiesta sullo stato generale delle strutture riabilitative , per quanto riguarda gli spazi per le varie attività, la validità e la verifica dei programmi, la funzione di collegamento e coordinamento con attività sociali, il rapporto numerico operatori utenti, i tempi realmente dedicati alle attività riabilitative, i risultati dei progetti riabilitativi, di inserimento scolastico, sociale, lavorativo.) E di conseguenza verificare i controlli ispettivi effettuati, il perché dei limiti oggettivi dei controlli effettuati, e le ragioni del rilascio di tante autorizzazioni immotivate
|
2-Realizzazione di un sito web aperto a tutti gli operatori per creare un crocevia condiviso di dibattito politico e scientifico e permettere di impostare una RETE INFORMATICA tra gli operatori di tutti i centri di riabilitazione.
3) sottoporre il processo di "trasferimento di ramo d'azienda" a verifiche e controlli approfonditi e celeri (prima della firma dell'intesa sindacale) , al fine di evitare licenziamenti mascherati o procedure aggressive negative esclusivamente finalizzate a carenze aziendali , con conseguente creazione di precarieta' nel personale ed a ricaduta insicurezza e danno della qualita' dei servizi al disabile.
4)Organizzazione di una Conferenza Regionale sulla Qualita' del Lavoro nei Servizi Riabilitativi
5) Sviluppo delle liberta' civili , politiche e democratiche nei centri privati (convenzionati o meno) nei quali i disabili trascorrono lunghi periodi di vita (possibilita' della fruizione della propaganda elettorale facilitata , possibilita' di stabilire relazioni conoscitive , possibilita' di frequentare i centri sociopolitici del territorio etc.).
rolando p.m.
il 19 febbraio alla CASA DELLA SINISTRA
al quartiere testaccio , roma
VIA NICOLA ZABAGLIA 46
ORE 17
BOZZA DI ANALISI DAL COMITATO FORUM EX ART 26
La presente proposta nasce dalla considerazione che e' necessaria il coinvolgimento degli operatori , delle famiglie , delle associazioni , delle cooperative , degli utenti , delle forze politiche e sociali , contro l'indiscriminato taglio effettuato ai danni dei centri ex art. 26 da parte della Regione Lazio. DESCRIZIONE DEI CENTRI EX ART. 26..................................................................
Il concetto di "riabilitazione" negli ultimi vent'anni si è modificato e con esso anche quello di disabilità, che un tempo s'intendeva legato ad un impedimento "fisico" nel compiere normali azioni di vita quotidiana. La medicina riabilitativa è passata da un modello clinico, fondato sull'accertamento del danno fisico, dell'eziologia del deficit, ad un modello medico-psichiatrico. Oggi la riabilitazione ha esteso il suo raggio d'azione, dall'età evolutiva, alle fasce di popolazioni anziani, dall'alcolismo alle tossicodipendenze, dalla psichiatria alla fisiatria, neurologia e via dicendo. Il termine disabilità, così, finisce per assumere un significato ambiguo e vago: da una parte, mantiene il significato di "malattia" di disturbo a carattere "genetico", si lega ad un problema del corpo, dall'altra si estende dai problemi "fisici" a quelli "psichici e, allo stesso tempo, allarga man mano il numero e la tipologia dei "riabilitatori" per liberare, da ultimo, la riabilitazione ad ogni settore di disagio. . Quello che proponiamo è la costituzione di un movimento che ponga al centro bisogni reali di quelle persone che in seguito a malattie, eventi traumatici, condizioni particolari legati all'età evolutiva o senile ecc., si ritrovano a far parte della consistente cosiddetta popolazione "debole" iniziando con il nostro coinvolgimento diretto nel difendere e sviluppare gli impegni economici pubblici nel settore evitando tagli indiscriminati e scriteriati. Di chi stiamo parlando:- Solo per fare qualche esempio, dal momento che la casistica è molto complessa ed articolata, parliamo delle persone con difficoltà o problemi fisici, psichici o ambientali, persone che hanno perso o non hanno mai posseduto capacità di adattamento, di inserimento sociale o integrazione lavorativa, beni materiali o relazioni affettive, persone che sono andati incontro ad eventi rischiosi per la propria integrità fisica, psichica e sociale in seguito all'uso di sostanze, legali o illegali o, semplicemente, parliamo di chi, con un problema di linguaggio definito "dislessia" o per "cleptomania" si è ritrovato in un casale di rieducazione per disabili a raccogliere pomodori. Parliamo delle famiglie che in seguito ad una o più di queste situazioni che coinvolge i loro cari si sono ritrovati a fronteggiare una sanità spesso latitante ed incompetente, inefficace a trovare soluzioni adeguate e, spesso, occupata da professionisti privati pronti solo a speculare sul questi tipi di disagio. nei confronti dei quali si ripropone oggi, come molti anni fa, una condizione di vita all'insegna della separatezza, isolamento e del disagio. Con i recenti tagli dell'8% rischiamo di entrare in una nuova fase di segregazione di un'intera popolazione che non "riesce a farcela", una segregazione del tutto simile, nella sostanza, a quella del periodo manicomiale, sebbene in apparenza non è così: di tanto in tanto viene inaugurato un nuovo "centro diurno", vengono organizzati spettacoli e ricevimenti per disabili e per i loro familiari, vengono promosse raccolta di fondi e così via. Tutto questo è avvenuto con lo sviluppo di un ricco settore economico di speculazione privata sul disagio e sulla sofferenza delle persone deboli. NON SI PUO' FARE COMUNQUE DI TUTTA UN'ERBA UN FASCIO , PERMANENDO DIFFUSE REALTA' POSITIVE , RADICATE E DI ECCELLANZA.
A darci un pretesto per affrontare DI CONTRO il tema della "riabilitazione NEGATIVA" sono gli episodi che periodicamente, da quasi due anni, occupano le pagine dei giornali quotidiani, coinvolgono entità importanti nel settore della riabilitazione, come l'IKT (meglio conosciuta come Lady Asl), e l'ex Onlus "Anni Verdi", , e ancora più di recente Villa Fulvia ed altri. Questi eventi hanno messo in luce come la truffa sulle prestazioni riabilitative e assistenziali e lo sfruttamento degli operatori del settore, siano le condizioni, la regola prevalente che ha consentito ad alcune strutture di poter trarre in modo permanente un buon ricavo economico dall'investimento. Gli utenti di queste strutture, pertanto, non sono rimasti privi solo di "riabilitazione", ma hanno perso qualsiasi forma di tutela dei diritti alla cura, alla prevenzione, all'assistenza, all'integrazione, alla difesa legale. In questi anni i diritti reali, non quelli scritti, ma quelli vissuti dai più deboli, dai disabili li abbiamo visti talvolta crescere e rafforzarsi,altre volte ed in altri luoghi si sono ridotti notevolmente.
E' vero, sono aumentati gli ausili tecnologici su autobus, treni, ecc., sono diminuite le barriere architettoniche in particolare nei luoghi e negli edifici pubblici, ma di disabili che partecipano e vivono la quotidianità, la città, la scuola, il lavoro, gli spazi pubblici, se ne incontrano sempre meno. I CENTRI EX ART. 26 REGGONO , RESISTONO , MA PER QUANTO.
i maltrattamenti a soggetti deboli riportati dalla tv, qualcuno ripreso dai telefoni cellulari in alcune scuole superiori, qualcun altro "mimato" e messo su internet mostrano una realtà di comportamenti arretrati e oscuri, rispetto ai quali risulta carente una risposta politica, sociale e istituzionale chiara, al di là di strumentalizzazioni o prese di posizione di breve durata. La cura, l'assistenza, la prevenzione in ogni settore socio-sanitario, come la vita sociale per i disabili sono l'effetto, dunque, di una nuova cultura dell'isolamento riemersa prepotentemente negli ultimi vent'anni. Sono stati stravolti i principi e le pratiche relative alla tutela dei diritti delle persone diversamente abili, che sono alla base della nostra carta costituzionale e della Riforma Sanitaria.
REGIONE , OPERATORI E UTENTI DEVONO ESSERE ALLEATI A SOSTEGNO DELLE REALTA' EX ART. 26 CHE RESISTONO.
Gli scandali, pertanto, non hanno arrestato l'interesse e la presenza dei privati nel settore della riabilitazione in quanto gli stessi, con le regole ancora oggi in vigore, si trovano a determinare nei fatti condizionamenti e comportamenti negli utenti e negli operatori. Il settore della riabilitazione ha rappresentato anche talvolta un ottimo investimento e, senza ombra di smentita, in taluni casi un danno per gli utenti e per le loro famiglie. La Riforma Sanitaria aveva messo al centro dei suoi obiettivi la costituzione di servizi Di Diagnosi precoce, Prevenzione, Cura e Riabilitazione, attraverso l'art.26, affermando la centralità del servizio pubblico e in subordine, l'utilizzo di convenzioni con istituti esistenti. Ciò era dovuto a quelle spinte espresse da centinaia di associazioni di genitori, dagli operatori, e di seguito, dalla stragrande maggioranza delle organizzazioni sindacali, dalle forze politiche democratiche, che sulla base delle esperienze, da quelle arretrate a quelle più avanzate, riconoscevano l'assoluta necessità della costituzione di strutture pubbliche perché le uniche per ragioni strutturali, professionali, ed economiche, in grado di garantire prestazioni dirette al recupero funzionale e sociale dei soggetti affetti da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali, dipendenti da qualunque causa, tutelare i loro diritti e la loro integrazione nel tessuto sociale e lavorativo. Il ruolo del Servizio Pubblico è in parte appannato , sotto la pressione di un privato sanitario e sociale che lo ha sostituito parzialmente. Gradualmente si è quindi assistito all'interno dei servizi alla contrazione di risorse ed ad una sorta di decadenza delle motivazioni generali che negli anni 70 spinsero la ricerca, la sperimentazione e la pratica di riabilitazione ed integrazione sociale, nel nostro paese, ad alti livelli. Nel settore sociosanitario l'insicurezza spesso si coniuga con il peggioramento del servizio e con guadagni per i titolari delle Onlus o cooperative sociali; per differenza risulta evidente che le risorse per i servizi diminuiscono. NON E' POSSIBILE UN TAGLIO INDISCRIMINATO TRA SOGGETTI DIVERSI PER QUALITA' ED EFFICIENZA. Si è passati, così, da un atteggiamento riabilitativo inteso come processo d'integrazione sociale ad approcci riabilitativi "tecnicizzati", selettivi e limitati. La struttura organizzativa attuale è COMUNQUE DA RINNOVARE ed appare impossibile intervenire senza modificare radicalmente il sistema, in cui permane TALVOLTA spreco, parassitismo, e poteri locali. Il privato è sempre più espansivo, mentre il pubblico IN DIFFICOLTA' , all'interno del quale la difesa di interessi privati e personali dei singoli coincidono TALVOLTA con la protezione dei meccanismi corporativi di tutto il sistema. Tutto questo ha portato alla ricostituzione di un modello pseudomanicomiale fondato, questa volta, non su basi ideologiche, ma determinato da quei meccanismi economici che hanno ridotto lo Stato Sociale e privatizzato alcune funzioni, rendendo le misure di protezione sociale per i i più deboli, anche talvolta fonte di significativi profitti e speculazione finanziaria per taluni soggetti privati. La persona appare sempre di meno al centro dell'evento riabilitativo , anche se esteriormente si diffondono a macchie di leopardo situazioni migliorative. E' tornato in auge un certo linguaggio talvolta rinunciatario : all' espressione "disabilità stabilizzata", seguono azioni culturali conseguenti, attraverso manifestazioni ed iniziative volte a mostrare i "limiti" di certe persone, quasi a convincere pedagogicamente l'opinione pubblica circa l'incapacità permanente dei soggetti disabili e della loro infermità costante ed immutabile. Le persone con un handicap fisico, o con problemi di isolamento psichico ritorna ad essere stigmatizzato scientificamente. Se un tempo, queste persone erano solo oggetto di scherno, di bambini vivaci o adulti insensibili e grossolani, oggi, la "scienza" costruisce talvolta per loro un mondo "diverso", il luogo perenne, appunto, dei "diversamente abili". Se una volta il manicomio era un luogo fisico preciso, dove rinchiudere le persone ritenute pericolose o "fastidiose" per il decoro sociale, oggi, la società stessa s'impadronisce incoscientamente talvolta di strumenti per isolare e segregare "scientificamente" i più deboli, coloro che entrano in una spirale di disagio. La consapevolezza ed I metodi acquisiti negli anni '70, avrebbero dovuto fornire gli strumenti per costruire un sistema di formazione e consolidare i diritti per i soggetti a rischio di emarginazione e disabilità ed invece si assiste ad un parziale ritorno indietro per quanto riguarda la tutela ed i meccanismi di protezione. Le figure professionali sono state omologate non di rado a funzioni ripetitive e segreganti: l'operatore di base, spesso, si munisce di un approccio custodialistico, per "gestirsi" il lavoro ed essere funzionale al sistema degli accesssi senza correre il rischio di perdere il lavoro. Il settore della riabilitazione – che corrisponde all'intera area sociale della sanità - a volte e' scarsamente controllato. Con la creatività che caratterizza il nostro Paese, c'è un Pubblico presentato all'utente (che non paga direttamente le prestazioni), mentre di fatto il servizio è gestito privatamente da imprenditore a volte improvvisati che in pochi anni, poco investendo di tasca propria, attraverso accordi con le banche e con le diverse confederazioni della Sanità privata, hanno prodotto un significativo patrimonio finanziario.
MA NON COSI' E' PER TUTTI .
Vi è una privatizzazione lievitante del servizio: la stragrande maggioranza degli enti privati, fornitori di servizi riabilitativi accreditati dalla Regione Lazio, si avvale sempre piu' della collaborazione di autonomi o, raramente, di lavoratori a progetto (età media 24 – 25 anni), sempre meno lavoratori sono inquadrati con un'assunzione a contratto a tempo indeterminato. Anche la formazione, pur non assumendola come requisito di base nelle attività riabilitative, viene gestita dalle aziende attraverso corsi, graduatorie, E.C.M. non retribuiti. Così I lavoratori, non percepiscono alcun indennizzo per questa formazione, con l'aggravante che l'assenza dal posto di lavoro comporta un'ulteriore detrazione dal proprio salario. Il ricorso estenuante al "TRASFERIMENTO DI RAMO D'AZIENDA " art. 2112 del c.c. , avvenuto senza finalità organizzative, ma per motivi di scarsa aziendalita', crea inoltre, nel settore privato convenzionato un'atmosfera incerta e precaria e ha reso insicuri i lavoratori, con il sopravvento di timori che si pensava superati e che riportano il mercato del lavoro indietro di decine e decine di anni. Le competenze professionali sono a volte appiattite in una logica eccessivamente economica. Le equipe psico-medico-pedagogiche hanno perso il loro ruolo di competenza e di ricerca; quando esistono, perchè formalmente imposti dalle delibere di accreditamento, sottostanno in genere agli obiettivi dell'organizzazione, finalizzati alla pianificazione ed incremento dei finanziamenti. Piuttosto che assumersi le proprie specifiche responsabilità nella tutela degli assistiti, si limitano talvolta a limitarsi una tiepida dinamica organizzativa riabilitativa, una sorta di balletto delle cifre. Ma succede, spesso, che professionisti con i titoli siano costretti, se vogliono lavorare, a rinunciare alle proprie competenze ed esercitare il ruolo dell'operatore di base per necessita' quotidiane, mentre i "coordinamenti" sono spesso formati da personale in linea e legato da un patto di fedeltà con i vertici della struttura. Tutto si gioca sempre nella logica dell'economia aziendale. Questa situazione comporta che sono talvolta venuti a a mancare servizi pubblici professionali: le competenze e le prestazioni psicologiche, per esempio, non si sono formate spesso sul "campo" e non hanno prodotto una significativa tradizione consolidata di pratiche d'intervento, ma sono state sostituite da quelle psicoterapeutiche, che normalmente si possono applicare solo attraverso un contratto privato con persone che scelgono liberamente una terapia piuttosto che un'altra. Gli utenti di queste terapie sono stati definiti clienti YAVIS (giovani, attraenti, intelligenti e di successo). Tali tipi d'intervento, dunque, oltre ad essere inadeguate ai servizi sono scarsamente utili alla salute delle popolazioni deboli. L'orientamento dei servizi assume forme psichiatrico-psicoterapeutiche che negli Stati Uniti e nel resto del mondo erano presenti nel 1950 e che già nel 1955 erano state superate con la legge "Community Health Centers Act" che istituiva dei Centri nel territorio predisposti a prevenire il disagio sociale. Legge precorritrice della 180 in Italia e di altre forme di tutela in altri paesi europei. Tutto ciò a volte sembra solo un vago ricordo, neanche tanto nitido in chi lo rievoca. Nel clima di questa omologazione professionale, gli stipendi si mantengono al minimo (12-15 euro lordi) e vogliono rappresentare, ingannevolmente, il corrispettivo di un'attività di basso livello. Mentre l'azienda per accaparrarsi i finanziamenti, descrive tra i propri obiettivi, le norme di tutela degli assistiti, di fatto, poi, impone ai lavoratori una routine poco edificante , di "parcheggio" degli utenti. ESISTONO CENTRI E CENTRI , SAPER DISTINGUERE E DISTRIBUIRE SELETTIVAMENTE I TAGLI. All'osservatore esterno a volte sembra non esserci in taluni centri alcun interesse al loro miglioramento della qualità della vita. Per questo, viene ostacolata ogni forma di attività che mette in discussione l'isolamento degli utenti, a meno che, tale attività non sia controllabile dai vertici dell'azienda. Alcune strutture, per fortuna rare , paiono talvolta pseudomanicomi "aperti" al mercato. Una rigida disciplina sottopone i lavoratori alla custodia degli utenti, giustificandone gli stipendi bassi, consulenti vari e fiduciari (anche i lavoratori stessi se dotati di particolare dote di fedeltà) possono ottenere vantaggi di vario tipo, se mantengono una dinamica funzionale all'organizzazione privatistica di contenimento dei bisogni degli assistiti ; contesti come questi descritti si realizzano anche per necessita' e sopravvivenza , in assenza di controlli e programmazione regionale. In questa situazione, i conflitti che sorgono nella struttura vanno a vantaggio o sono controllabili dall'azienda: ci possono essere conflitti tra lavoratori, per i diversi carichi di lavoro; oppure conflitti tra operatori con titoli, culture e sensibilità diverse; chi possiede delle competenze di base si concentra sullo sviluppo dei riconoscimenti legislativi e se non viene trascinato dalla routine imposta dalla struttura, s'illude di poter esercitare un qualche ruolo collegato ai propri titoli professionali. mentre non esistono lotte sindacali verso il miglioramento del sistema. Il sindacato interviene solo nei casi in cui ci sono situazioni in cui i lavoratori non percepiscono lo stipendio per mesi. Con la destrutturazione del servizio pubblico, anche le varie professioni della riabilitazione sono soggette alla dinamica del mercato; sicchè anche i riabilitatori vengono "formati" da un mercato di scuole private di specializzazione che di fatto possiede solo competenze teoriche – anche discutibili – e non è in grado di mettere in atto soluzioni concrete per il disagio. La possibilità, infatti, riabilitativa non si lega soltanto ad interventi "tecnici" di singoli operatori, ma riguarda anche l'orientamento, il tipo e lo sviluppo del Welfare nel suo complesso; molto dipende dalle garanzie giuridiche e dai meccanismi di protezione sociale (sussidi, diritto del lavoro, ecc.). Solo il legame tra gli interventi tecnici ed i meccanismi di protezione può favorire l'integrazione sociale e canalizzare l'assistenza e la cura verso lo sviluppo sociale, a qualsiasi livello, degli utenti. Questo modello riabilitativo basato sulla libertà e razionalità del mercato ha vanificato in parte lo spirito di riforma ottenuto con la legge 180. Deve essere affrontato quindi il nodo centrale che ha prodotto questa situazione: la eccessiva privatizzazione del Welfare. La posizione dei gestori di strutture a scopo riabilitativo e d'integrazione sociale deve esser a forte controllo pubblico .
MOLTI EX ART 26 HANNO UNA MISSION ED UNA STORIA POSITIVA.
La disabilità, l'emarginazione e tutti i fenomeni di carattere socio-sanitario, (tutela dei minori, qualità di vita degli anziani, garanzia di inserimento sociale per persone con problematiche psichiatriche, ecc.), necessitano di una gestione a carattere prevalentemente pubblico, poiché si legano ai meccanismi di protezione sociale istituiti dal Welfare. Tali meccanismi assolvono alle funzioni di interesse generale della collettività e vanno gestiti direttamente dalla regione che deve essere piu' presente . Il Servizio Pubblico e convenzionato , pertanto, presenta o, comunque, è in grado di determinare quelle caratteristiche di neutralità e disinteresse di tipo economico-finanziario e politico-gestionale, necessarie alla valutazione dei gradi di cronicità delle patologie neurologiche e neuro-psichiatriche, allo sviluppo dei trattamenti finalizzati all'integrazione sociale in tutti i settori socio-sanitari, bensì alla creazione di un'organizzazione del lavoro in grado di articolare la complessità professionale allo scopo esclusivo del raggiungimento dei risultati. Una struttura di tipo privata, anche nella forma dell'organizzazione senza scopo di lucro, invece, SE NON CONTROLLATA ADEGUATAMENTE sviluppa inevitabilmente un conflitto d'interessi tra gli scopi generali della collettività e l'interesse privato di gestione dell'organizzazione stessa. Ciò comporta il fatto che tutti i meccanismi protettivi esistenti per le condizioni di svantaggio vengono sistematicamente disattesi o applicati parzialmente ed in forma distorta. Prendiamo ad esempio la legge al collocamento al lavoro per le persone disabili o in condizione di emarginazione. In questa condizione, di scarso personale pubblico e di servizi privatizzati, i tirocini di lavoro non sono avviati con la professionalità opportuna. I servizi sociali non sviluppano le potenzialità specifiche di questa tipologia di persone, collocandoli in un'attività di lavoro adeguato al singolo individuo, ma, nella maggior parte dei casi, la legge per l'occupazione viene "forzata", ovvero applicata tout-court. Si produce, così, da una parte, molto disagio nel caso di una persona disabile che si trova a fronteggiare un lavoro per cui non è stato formato o non è in grado di eseguire, dall'altra una certa tendenza di intolleranza o tolleranza mista a pietismo, da parte dei colleghi di lavoro. La gestione privata PRIVA DI CONTROLLI non gestisce le condizioni dei più deboli in maniera disinteressata e produce una certa resistenza per tutte quelle azioni volte all'emancipazione dei soggetti: infatti, qualora tali iniziative, inevitabilmente, diversificano le sovvenzioni pubbliche verso differenti Enti e Istituzioni si produce una competizione per l'accaparramento dei finanziamenti. In questo modo il "mercato della disabilità e del disagio" si espande, proliferando progetti inutili, nella maggior parte dei casi, ed un ingente spreco di denaro pubblico. La prospettiva di gestione CON CONTROLLO ELEVATO dei servizi privati rappresenta il naturale sviluppo coerente dell'applicazione della 180 a cui si è fatto cenno, con la designazione corretta del termine "territorio", riferito alla maturazione concreta delle reali opportunità esistenziali delle persone svantaggiate. La sostituzione, invece, delle strutture private tipo no-profit SENZA CONTROLLI ADEGUATI alla Funzione Pubblica dei servizi socio-sanitari alla persona, non solo ne produce lo smantellamento, ma causa, come si è detto, il fenomeno della privatizzazione selvaggia del Welfare State. Da queste e da altre riflessioni (che auspichiamo emergano dagli operatori stessi) , nasce la necessità di proporre un nuovo confronto tra i riabilitatori (il personale educativo , riabilitativo e terapeutico) tra tutti coloro che sentono il bisogno di un nuovo sviluppo riabilitativo partecipato e democratico: operatori , famiglie , pazienti , associazioni , istituzioni , sindacati , forze politiche , sociali , culturali e scientifiche. E' un movimento che per affermarsi deve essere ampio comprensivo delle molteplicità di esperienze e che riconosca come irrinunciabili i seguenti principi: il principio dell'integrazione sociale e del diritto al lavoro. a) riconoscimento ed il soddisfacimento dei bisogni degli utenti – dai disabili ai soggetti emarginati - nell'ambito della promozione e della tutela dei diritti universali basati sulla centralità della persona e adeguati al luogo ed al tempo presente; b) riconoscimento del ruolo centrale di indirizzo e di controllo, del servizio pubblico, affinché lo sviluppo degli utenti, la loro integrazione sociale e lavorativa, la loro emancipazione, la loro vecchiaia possa essere garantita e realizzata; c) riconoscimento dei bisogni dei familiari, in modo da consentire anche a loro, una vita piena , uno sviluppo equilibrato ed una prospettiva certa per il futuro proprio e dei loro cari; d) riconoscimento del settore socio-sanitario come elemento di congiunzione reale tra il sociale e il sanitario, fattore unificante ed essenziale per la divisione delle competenze degli operatori e lo sviluppo delle risorse. e) riconoscimento della qualità importante del lavoro di cura, assistenza e riabilitazione, sottratto al ricatto della precarietà ed affidato al controllo elevato del Servizio Pubblico. f) riconoscimento del principio dell'integrazione sociale e del diritto al lavoro per i disabili e le persone emarginate A tale scopo proponiamo i seguenti obiettivi a tutti gli operatori coinvolti nella riabilitazione ed ai cittadini , per far uscire dal buio e dal silenzio il mondo riabilitativo ed individuarne la rinascita e lo sviluppo nel rispetto dei principi costituzionali, umani e civili :- BLOCCO DEL TAGLIO INDISCRIMINATO AI CENTRI EX ART. 26 INDIVIDUANDO CASO PER CASO DIFFERENZIAZIONI CONTESTUALI ED IN TALUNI CASI ELIMINANDOLO TOTALMENTE.
inoltre 1 Osservatorio sulla qualità della vita e del lavoro nel settore dell'assistenza della cura e della riabilitazione (In proposito sarebbe interessante proporre una commissione d'inchiesta sullo stato generale delle strutture riabilitative , per quanto riguarda gli spazi per le varie attività, la validità e la verifica dei programmi, la funzione di collegamento e coordinamento con attività sociali, il rapporto numerico operatori utenti, i tempi realmente dedicati alle attività riabilitative, i risultati dei progetti riabilitativi, di inserimento scolastico, sociale, lavorativo.) E di conseguenza verificare i controlli ispettivi effettuati, il perché dei limiti oggettivi dei controlli effettuati, e le ragioni del rilascio di tante autorizzazioni immotivate
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2-Realizzazione di un sito web aperto a tutti gli operatori per creare un crocevia condiviso di dibattito politico e scientifico e permettere di impostare una RETE INFORMATICA tra gli operatori di tutti i centri di riabilitazione.
3) sottoporre il processo di "trasferimento di ramo d'azienda" a verifiche e controlli approfonditi e celeri (prima della firma dell'intesa sindacale) , al fine di evitare licenziamenti mascherati o procedure aggressive negative esclusivamente finalizzate a carenze aziendali , con conseguente creazione di precarieta' nel personale ed a ricaduta insicurezza e danno della qualita' dei servizi al disabile.
4)Organizzazione di una Conferenza Regionale sulla Qualita' del Lavoro nei Servizi Riabilitativi
5) Sviluppo delle liberta' civili , politiche e democratiche nei centri privati (convenzionati o meno) nei quali i disabili trascorrono lunghi periodi di vita (possibilita' della fruizione della propaganda elettorale facilitata , possibilita' di stabilire relazioni conoscitive , possibilita' di frequentare i centri sociopolitici del territorio etc.).